La storia del luogo

L'età arcaica: la civiltà Oliveto-Cairano

Quando i Sanniti arrivarono nel territorio di Compsa, l’area era occupata da altre popolazioni trans-adriatiche (denominate ‘civiltà Oliveto-Cairano’) che a loro volta avevano trovato piccoli insediamenti indigeni, poco identificabili. Il rapporto stabilito con la civiltà Oliveto-Cairano fu d’integrazione: ce lo testimonia, ad esempio, la filo-romana gens Mopsia. Poiché questo nomen è atipico, sicuramente non osco, si è pensato per essa ad un’origine trans-adriatica, da inserire, quindi, nell’ambito della civiltà Oliveto-Cairano.

Comunque, i gruppi di questa civiltà furono gradualmente assorbiti nell’ethnos degli Irpini.

Corredo funerario

Cultura Oliveto-Cairano (IX-V sec. a.C.);
necropoli Fonnone, corredo funerario:
askòs, fibula, anello per trecce, bracciali.

Le evidenze archeologiche relative alla civiltà Oliveto-Cairano sono poche: il sito più ricco e interessante è quello emerso in località Fonnone. Si tratta, come nella maggior parte dei casi per questa civiltà, di una necropoli con un numero discreto di deposizioni in tombe a fossa, dotate di corredo funebre e materiale (ceramica, bronzo, ferro) e di varia provenienza (Magna Grecia, Etruria, Piceno).

La presenza di più deposizioni nella stessa area ci induce a ritenere che non fosse molto lontano un insediamento abitativo “organizzato” nella stessa misura in cui è “organizzata” la necropoli, fenomeno nuovo nell’intero territorio altirpino - dove prima non si può parlare di necropoli ma di deposizioni ubicate a caso - probabilmente introdotto da antenati della civiltà Oliveto-Cairano. Dalla presenza di alcuni manufatti non si può escludere che la necropoli sia stata utilizzata anche dagli Irpini.

La presenza di manufatti proveniente da altre aree meridionali dimostra chiaramente, inoltre, che quell’antica popolazione intrattenesse scambi commerciali, forse anche con le città magnogreche, utilizzando per l’est il corso dell’Ofanto, per l’ovest quello del Sele, mentre per il nord e il sud i tratturi interni, destinati anche ad altre funzioni, come ad esempio quelle politico-militari e religiose. Questa è un’ipotesi attendibile confortata da un buon numero di dati archeologici e letterari.

La civiltà di Oliveto-Cairano costituì a Compsa un centro fortificato funzionale ai tanti e minuscoli insediamenti sparsi, in qualche modo anche politicamente autonomi. Le abitazioni, che erano semplici capanne, e quindi le attività produttive, organizzate in vici (villaggi), erano dislocate nel territorio circostante. L’attività praticata era essenzialmente l’allevamento, meno l’agricoltura e la lavorazione della ceramica.